La polenta è
una ricetta tipica dell'Italia
Settentrionale (per questo veniamo chiamati polentoni…:-)..)
ed in particolar modo della Valtellina
dove la tradizione della polenta è molto ricca e radicata.
Da sempre definita il "piatto dei
poveri" la polenta sta alla base di molte delle ricette tipiche
valtellinesi proprio grazie alla sua bontà e semplicità: la polenta, infatti,
altro non è se non un impasto di acqua
e farina di cereali, cotto in un
paiolo. Al contrario di quello che si pensa, la polenta non si fa solo con la farina di
granoturco, ma può essere
preparata con una grande varietà di cereali
e addirittura con le castagne. Le origini della polenta affondano le loro radici nell'antichità, al periodo in
cui Cristoforo Colombo, di
ritorno dall'America, portò con
se una pianta fino ad allora mai vista in Europa: il mais o granturco. Colombo spiegò che gli Indigeni delle
Americhe usavano preparare una specie di composto a base di farina di mais e acqua, che
veniva poi cucinato e arricchito con salse,
legumi, carni o formaggi. Un volta coltivata, la pianta del granturco, cresceva molto prosperosa nella
parte settentrionale della nostra penisola e proprio per questa grande
abbondanza, insieme al basso costo, divenne l'alimento preferito dei poveri e
soprattutto dei contadini che la coltivavano. Poichè la polenta ha un sapore molto "neutro",
facilmente adattabile, i contadini trovarono mille varianti per combinare
questo alimento, molto nutriente e poco costoso, con altri piatti già
esistenti.
Addirittura, col passare del tempo, la polenta prese il posto del troppo costoso pane nell'alimentazione dei contadini. Ad un certo punto la polenta divenne un piatto talmente comune che in alcuni posti non si mangiava altro e durante il periodo della pellagra si scoprì che, coloro che si nutrivano solo di polenta senza accompagnarci un qualsiasi altro alimento, si ammalavano prima a causa di carenza delle sostanze necessarie all'organismo per difendersi dalla malattia. Al giorno d'oggi, le ricette a base di polenta che ci sono state tramandate dai nostri connazionali montanari, sono veramente tantissime e tutte buonissime: dalla polenta fritta, alla polenta e osei, per concludere con le famose polente concia e taragna.
Ingredienti:
2 lt acqua
1 cucchiaio olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di sale grosso
1/2 Kg farina di mais
Procedimento:
Per una buona polenta sono indispensabili due cose: un bel fuoco a legna nel camino e un paiolo di rame. Se non avete camino e paiolo, pazienza. Potete cimentarvi anche sul vostro fornello con una pentola e un coperchio. Mettete nella pentola l'acqua, salate e aspettate che cominci a bollire. A poco a poco mescolando con un cucchiaio di legno, o con la frusta, versate la farina badando che non si formino grumi. Quando avrete raggiunto una consistenza cremosa, lasciate che la polenta riprenda il bollore, quindi copritela ed abbassate al minimo il fuoco. Lasciate la pentola sul fuoco al minimo a cuocere per circa tre quarti d'ora/un'ora, sempre coperta. Nel caso la polenta risulti troppo soda aggiungete un poco di acqua bollente. Ricordate comunque che più la polenta cuoce più risulta maggiormente digeribile.
Vino consigliato:
La polenta si abbina con un vino rosso fermo, di medio corpo, anche novello come il Alto Adige Cabernet-Merlot, il Sauvignon, il Cabernet-sauvignon, la Barbera, il Cabernet, il Rosso del Trentino, il Rosso della Val d'Aosta, il Sassella e l'Inferno.
Proverbio Ferrarese:
"Pulenta e lat i'ingrassa il culàt" ....Polenta e latte ingrassano le natiche (in quanto nutrienti..) ;-)
Addirittura, col passare del tempo, la polenta prese il posto del troppo costoso pane nell'alimentazione dei contadini. Ad un certo punto la polenta divenne un piatto talmente comune che in alcuni posti non si mangiava altro e durante il periodo della pellagra si scoprì che, coloro che si nutrivano solo di polenta senza accompagnarci un qualsiasi altro alimento, si ammalavano prima a causa di carenza delle sostanze necessarie all'organismo per difendersi dalla malattia. Al giorno d'oggi, le ricette a base di polenta che ci sono state tramandate dai nostri connazionali montanari, sono veramente tantissime e tutte buonissime: dalla polenta fritta, alla polenta e osei, per concludere con le famose polente concia e taragna.
Ingredienti:
2 lt acqua
1 cucchiaio olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di sale grosso
1/2 Kg farina di mais
Procedimento:
Per una buona polenta sono indispensabili due cose: un bel fuoco a legna nel camino e un paiolo di rame. Se non avete camino e paiolo, pazienza. Potete cimentarvi anche sul vostro fornello con una pentola e un coperchio. Mettete nella pentola l'acqua, salate e aspettate che cominci a bollire. A poco a poco mescolando con un cucchiaio di legno, o con la frusta, versate la farina badando che non si formino grumi. Quando avrete raggiunto una consistenza cremosa, lasciate che la polenta riprenda il bollore, quindi copritela ed abbassate al minimo il fuoco. Lasciate la pentola sul fuoco al minimo a cuocere per circa tre quarti d'ora/un'ora, sempre coperta. Nel caso la polenta risulti troppo soda aggiungete un poco di acqua bollente. Ricordate comunque che più la polenta cuoce più risulta maggiormente digeribile.
Vino consigliato:
La polenta si abbina con un vino rosso fermo, di medio corpo, anche novello come il Alto Adige Cabernet-Merlot, il Sauvignon, il Cabernet-sauvignon, la Barbera, il Cabernet, il Rosso del Trentino, il Rosso della Val d'Aosta, il Sassella e l'Inferno.
Proverbio Ferrarese:
"Pulenta e lat i'ingrassa il culàt" ....Polenta e latte ingrassano le natiche (in quanto nutrienti..) ;-)
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